25.6.10

[RECE] Cop Out



Premessa:
A Kevin Smith si può rinfacciare di tutto, dal fatto che sia fuori forma o che si ostini a far apparire Jason Lee (nonostante My name is Earl è tra i serial tv che più ho apprezzato) in quasi ogni suo "prodotto" o che sia un dannato nerd (perché lo è, ma questo per me non è per niente un elemento negativo), però sono veramente pochi i film da lui scritti e/o diretti che non mi sono piaciuti (solamente In cerca di Amy, se vogliamo restringere il campo).
Prima di vedere Zack and Miri make a porno, un paio di mesi fa, ero abbastanza dubbioso, convinto fosse una mezza stronzata, invece nonostante la semplicità della storia mi sono dovuto ricredere.
E, se proprio vogliamo dirla tutta, neanche questo Cop Out mi convinceva più di tanto dopo aver visto il trailer e le immagini promozionali.
Probabilmente il tutto è condizionato dal fatto che una volta che hai creato due capolavori come Clerks e Clerks 2 difficilmente riuscirai a raggiungere lo stesso livello, tuttavia questo incrocio tra 48 ore e Arma Letale riesce a funzionare in minima parte.

Trama iper-scontata:
Sono un poliziotto rude, mia moglie mi ha lasciato, il suo nuovo compagno/marito è molto più ricco di me e mia figlia, che non so per quale motivo somigli ad un topo visto che sia io che la mia ex abbiamo un aspetto più che decente, sta per sposarsi e vuole un matrimonio da sogno. E io, poliziotto rude, non posso far altro che vendere la figurina di un giocatore di baseball del valore di 80.000 dollari.
Però non tutte le ciambelle riescono col buco, mi fregano la figurina e trovo una messicana testimone di un omicidio all'interno del portabagli di un auto. Quindi, insieme al mio collega di colore (perché si sa, per far funzionare un film poliziesco/comico la coppia protagonista è sempre composta da un afro-americano e da un bianco, a volte di famiglia antisemita) iniziamo ad indagare su un trafficante di droga e siamo certi che tutto si risolverà nel modo migliore.

Ora, con una trama del genere, le possibilità che il film risulti gradevole scemano notevolmente.
Dove sta quindi il genio di Kevin Smith? Da nessuna parte.
Si, perché a scrivere la sceneggiatura sono i due Cullen (che già per il cognome meriterebbero di essere screditati) che riescono a rendere il tutto abbastanza piatto e pensano che inserire Sean William Scott che fa il cretino per dieci-quindici minuti possa far sembrare il film divertente.
Diverte, invece, l'interpretazione di Tracy Morgan, che già dopo tre minuti di film inizia a vomitare citazioni filmiche e il bello è che non è una gag, è proprio il personaggio a vivere ogni aspetto della sua quotidianità attraverso il richiamo ad un film più o meno famoso (e siccome, ogni tanto, lo faccio anche io, lo vedo come un valore aggiunto).

Consigliato? No. Sconsigliato? Neppure (anche se ci siamo vicini).
Però da Kevin Smith ti aspetti di più, molto più del solito compitino a casa.

Contenuti speciali (che fa sempre bene rivederlo):

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