31.5.10

Ev'ry time we say goodbye



Statisticamente, ma anche no, muoiono mediamente quattro persone al secondo il che vuol dire che mentre scrivo è già passata oltre un'intera scolaresca e alla fine del post un intero istituto scolastico sarà passato a miglior vita (e a fine giornata un piccolo paese).
Quindi, perché fare un post inconcludente?
Semplice, perché è lunedì, fa più caldo del solito e non vedo al di là della mia mano, nonostante l'ottimismo.
Dando una spulciata a Wikipedia (lo so che non si fa, ma non mi è venuta in mente nessun'altra fonte) ho realizzato quante fossero le persone "celebri" scomparse dall'inizio dell'anno ad oggi (anche se maggio non è ancora finito, quindi potrebbe esserci una qualche new entry nel corso della giornata).

8 Gennaio
Piero De Bernardi

11 Gennaio
Bob Noorda
Eri Rohmer

22 Gennaio
Jean Simmons

27 Gennaio
J.D. Salinger

27 Marzo
Dick Giordano

1 Aprile
John Forsythe

3 Aprile
Maurizio Mosca

4 Aprile
Santi Licheri

8 Aprile
Malcolm McLaren

15 Aprile
Raimondo Vianello

28 Aprile
Furio Scarpelli

2 Maggio
Lynn Redgrave

10 Maggio
Frank Frazetta

16 Maggio
Ronnie James Dio

18 Maggio
Edoardo Sanguineti

22 Maggio
Howard Post

24 Maggio
Paul Gray

28 Maggio
Gary Coleman

29 Maggio
Dennis Hopper

Che poi, a conti fatti, quanto realmente è importante?
Al di là dell'aver fatto un post tendenzialmente "emo", quanto ce ne fotte se una persona è in vita e quanto peso diamo alla quotidianità altrui?
Fanculo va (che ultimamente fa anche "stylish" dirlo e scriverlo), meglio chiuderla qui.

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29.5.10

Blue Velvet



Ok, stamattina è morto Gary Coleman e mi sono limitato ad un semplice «Pazienza, ce ne faremo una ragione», nonostante fossi affezzionato ad Arnold.
Ma ora se n'è andato anche Dennis Hopper e questo no, cazzo.
Giusto per ricordarlo come si deve (ed evitare di postare una foto tratta da Super Mario Bros, cosa che tra l'altro hanno già fatto quelli di ScreenRant di recente).





E io che oggi mi ero deciso a preparare una torta, un evento talmente strano che ha prodotto due morti eccellenti. Da oggi non mi avvicinerò più né ai fornelli né al forno, promesso.
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Le conseguenze dell'amore



In principio fu


Poi arrivò


E un paio di anni dopo passai a


Per finire per innamorarmi prima di


E poi di


Ma avevo sottovalutato l'importanza di


Che comunque rimpiazzai facilmente con


Tuttavia soltanto con lui fu vero amore


Anche se ieri sera è arrivato il nuovo acquisto


Tutto questo per dire che è uscito Prince of Persia per iPhone, costa 0,79€ e pesa 55Mb non fate gli spilorci e compratelo. È un tantino difficile, quanto meno riuscire a calibrare bene i comandi all'inizio, ma sto già migliorando.
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28.5.10

Tempu sfuggit [cit.]



Avete presente quando vorreste guardare quel film che attendete da un paio di mesi e c'è sempre qualcosa che ve lo impedisce?
Avete presente La Horde? No, allego il trailer.


Detto ciò, ieri sera mi ero finalmente convinto, emotivamente e fisicamente, a vedere sti benedetti zombie (io sono sempre stato per la "e" finale, contrariamente alla "i" finale di Zombi sulla falsa riga del film di Romero) in salsa francese, quando la prode Dora ha la geniale idea di dedicarsi alle sculture in plastilina e di realizzare una mia versione blu a metà strada tra un personaggio dei Simpson e un iraniano scazzato dopo l'ennesimo piatto di riso in bianco (con buona pace della comunità iraniana a cui voglio bene). E la cosa inquietante è che, per quanto mi riguarda, mi somiglia, e il tutto mi ha "angosciato" non poco per i successivi venti minuti (e ovviamente mi sono battuto per non mandare al macero il mio simluacro).
E questo è il risultato (dietro ci sta anche la beneamata copia di Silver Surfer: Requiem del duo Straczinsky-Ribic, che è da leggere assolutamente).



Ah comunque alla fine abbiamo visto Taken e ho avuto l'impressione che Morel fosse un regista decente (poi, però, mi sono ricordato di quanto mi avesse fatto schifo From Paris with love…). Anzi, ad esser sinceri mi è piaciuto anche Liam Neeson in versione immortale (del tipo: sgomino da solo un traffico internazionale di prostitute, guido contromano con disinvoltura, non dormo per 96 ore, imparo l'albanese in venti minuti e faccio fuori una quarantina di uomini senza battere ciglio o quasi). E il quasi monologo di Liam Neeson durante il primo contatto coi rapitori sfiora il ridicolo, lasciatemelo dire.
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A Panda piace Wired



Nonostante mi abbia trattato male quando ho provato a spoilerargli il finale di Lost, giro la richiesta e informo che da oggi (ieri, credo) Panda è approdato su Wired.it.

Non allego l'immagine (e linko il post sul sito) perché sarebbe cosa buona et giusta che commentaste direttamente lì.
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27.5.10

Sinceramente…



Non ricordavo fosse così volutamente camp.
Ho rivisto l'intera prima stagione, è stato un "piacere", ma cribbio si sono impegnati a spalmare doppi sensi un po' in ogni episodio.
A dire il vero volevo postare altro (una breve, ma neanche tanto, considerazione sul genere western tra fumetti, film, libri, videogiochi e quanto altro, si, anche Nicholas Cage probabilmente), ma ho dovuto rimandare il proposito a domani. E quindi eccomi qui a postare l'intro della serie animata (mi pare ne realizzarono soltanto due stagioni, ma non ci giurerei, Wikipedia non è mia amica e fare ricerche su interne è estenuante certe volte). A momenti ho rimpianto il Batman di Adam West (ma anche no) e le genialate di Tim Story nei due film dei Fantastici 4 (anche se non sono un fan sfegatato di Ben Grimm e del suo colorito).


E poi, visto che siamo in materia Iron-Man


Ma quanto è figo? Parecchio.
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26.5.10

The last exorcism




Ma posso dirlo che mi puzza di stronzata lontano un miglio?
Dai, su, sembra abbiano fatto di tutto per realizzare il trailer meno accattivante del 2010 (anche se potrebbe sfuggirmi qualcosa ora come ora). Certo è che dopo la delusione [•REC]2 i film con la handycam stanno iniziando a stancarmi, mancano davvero soltanto i film storici con camera a mano e il parco titoli è completo.
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25.5.10

Today is the day



Oggi, presso la Camera dei Deputati (ma devo scriverlo per forza maiuscolo?) si discute sui diritti d'autore relativi alle opere a fumetti (che frase sfarzosa). Sarei dovuto andare anche io, ma una serie di impegni contingenti (leggi: sto pieno fino al collo e anche oltre) me l'hanno impedito.

Bon, riporto un estratto dalla proposta di legge, giusto per rendere l'idea:

"La presente proposta di legge è finalizzata a introdurre nella legge 22 aprile 1941, n. 633, recante «Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio», uno specifico riconoscimento del diritto d'autore relativamente alle opere a fumetti, diritto che il legislatore non ha a suo tempo considerato all'interno della legge, anche perché questa originale attività artistica e letteraria, pur essendo nata nell'ottocento, in Italia ha visto il suo sviluppo effettivo solo negli anni post-bellici.
La citata legge sul diritto d'autore n. 633 del 1941, pur prevedendo al titolo I la protezione delle «opere dell'ingegno di carattere creativo», includendo tra queste anche le opere della scultura, della pittura, dell'arte del disegno eccetera, di fatto non prevede alcuna protezione del diritto d'autore per quanto riguarda la specifica forma espressiva conosciuta in Italia come fumetto. Un'arte narrativa che in altri Paesi, come ad esempio la Francia, gode di attenzione e di riconoscimenti culturali e normativi certi e adeguati."

Relatori: Ivo Milazzo, Eugenio Sicomoro e Luciano Neri.


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24.5.10

Manuale post-apocalittico



Per tutta una serie di circostanze (tra cui la visione del pessimo The book of Eli) mi son trovato a riflettere su quelli che sono i cliché tipici dei film di fantascienza a tema post-apocalittico.
E poi, andando indietro con la memoria a quanto letto, visto, giocato e scritto sull'argomento ho organizzato una breve lista:

-Usualmente esiste un personaggio PRO che è in grado di cambiare le sorti del mondo.

-Se il personaggio PRO è il protagonista, nella maggior parte dei casi avrà perso la sua intera famiglia o è stata rapita.

-Se il personaggio PRO è un solitario, difficilmente sarà propenso al dialogo per i primi 40 minuti del film.

-Il personaggio PRO non fatica ad uccidere una banda di predoni utilizzando un'arma bianca o un oggetto non convenzionale.

-C'è sempre una banda di motociclisti pronta a fare razzie in lungo e in largo.

-Se ci sono dei "mostri" avranno come fine ultimo la distruzione del genere umano. Ma starsene per cazzi loro no?!

-La macchina del PROtagonista finirà irrimediabilmente per rompersi nel corso del film.

-Se il PROtagonista muore sul finale c'è sempre qualcuno che raccoglie il suo compito e porta avanti la sua missione. Ma tornarsene a casa è così difficile?

-C'è sempre un "boss di fine livello" che è molto più forte del PROtagonista, ma lui riesce ugualmente ad ucciderlo usando il suo ingegno (e un arco, nel più dei casi).

-Il mondo è sempre stato distrutto da una serie di esplosioni nucleari. Ok, si tratta di post-apocalittico, ma mai che arrivi un raggio traente dallo spazio o un terremoto che distrugga tutto.

-La maggior parte delle città americane finisce sempre per essere distrutta e vengono ricostruite, con l'aggiunta del prefisso "New", in un luogo vicino. Io mi immagino già New New York come potrebbe essere.

-Nel raro caso in cui la distruzione non sia avvenuta a causa di una serie di esplosioni nucleari, la razza umana è irrimediabilmente ridotta in schiavitù.

-L'acqua è sempre un bene di primissima necessità, al punto tale che si è disposti a bere anche quella del mare, nonostante sia salata.

-Spesso si cede al cannibalismo.

-Il PROtagonista è sempre in forma smagliante, nonostante viva una serie di situazioni estreme quasi quotidianamente. Mai un mal di schiena o un mal di testa.


Il resto a fumetti, quando non lo so. Non di preciso almeno.

Ah, ci sarebbe anche una Top 5 a tema (non in ordine di preferenza):

-Mad Max (in realtà sarebbe da includere l'intera trilogia)
-Waterworld (oh, a me piace, non posso farci niente)
-The day after (da non confondere col film di Emmerich)
-Fallout 3 (l'ho giocato sia in versione PS3 che Xbox360, mi manca quella PC, ma al momento ne faccio a meno)
-Io sono leggenda (il libro di Matheson)
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22.5.10

Pac-Man 30th anniversary



Potrei dire che è nato con me, ma sarebbe mentire, però posso dire che ci gioco più o meno da quando ho memoria.
E siccome compie trent'anni mi sembrava giusto ricordarlo (ultimamente sto dando troppa importanza ai compleanni "digitali").
Tra l'altro Google lo sta ampiamente omaggiando con una versione giocabile ricavata dal loro logo.



Ah avrei tanto voluto parlare del Comics Day, ma davvero non saprei cosa dire, la cosa più interessante è stato il prender coscienza che anche un bicchiere di vodka riempito fino a metà costa ugualmente 5€.
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21.5.10

Anteprima dell'anteprima… Che poi la gente mi chiede che cosa sto facendo



Premessa 1:
Voglio bene ad Andrea, ma dovrebbe aprirsi un blog, è da una vita che continuo a ripeterglielo.


Premessa 2:
È la prima volta che collaboro con qualcuno per quanto riguarda la scrittura, il che ha dato vita a non poche discussioni con Andrea (non ho un blog da linkarvi, non si decide ad aprirlo, e questo l'ho già detto tre righe fa) su diversi punti (credo mi stia ancora cercando armato di mazzafrusto o di una qualche spada +5).

Premessa 3:
Un'immagine dei masai, e mi pare avessi dedicato loro anche un post, l'avevo postata un paio di mesi fa. Non ricordo bene quando e dove però.

Detto ciò, sotto le versioni preliminari degli studi sui personaggi.
Matite, chine e miracoli sono di Antonio De Luca, i testi miei (il nome sta in fondo alla pagina) e di Andrea (apriti un blog, questo è un messaggio subliminale).
Volume da 46 pagine per il mercato franshese (ragion per cui il mese prossimo sarò a Lione per presentare il progetto nella sua forma finale).

Prossimamente le tavole e qualche altra cosa.
















E chiudo con la sigla dei mitici Gummi, che era da una vita che volevo postarla.
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20.5.10

Comics Day



Domani, dalle 19 al Circolo degli Artisti.
Dovrei (e lo sottolineo) andarci, non che la cosa mi convinca molto a dire il vero.

Per gli sbadati (si, è un copia e incolla, sottolineo anche questo):

"Per la prima volta unito, tutto il mondo del fumetto italiano si mobilita per testimoniare la vitalità della Nona Arte, in un grande evento nazionale: nasce il COMICS DAY, la Giornata Nazionale del Fumetto, che si terrà venerdì 21 maggio 2010.
Il fumetto sta attraversando un periodo di grande vivacità: basti ricordare fenomeni come il boom degli allegati ai quotidiani, la presenza sempre più importante in gallerie d’arte e musei, il passaggio dalla carta al digitale, la nascita di nuove case editrici, il moltiplicarsi delle scuole di fumetto, il fiorire delle manifestazioni, per finire con una produzione che non ha precedenti per quantità e diversità dei titoli, che spaziano per tutto il range dai graphic novel ai manga.
Durante il COMICS DAY una rete di eventi, grandi e piccoli, si terrà su tutto il territorio nazionale.
Gli eventi che comporranno il Calendario Nazionale del COMICS DAY coinvolgeranno tutte le realtà che operano a vario titolo nel mondo del Fumetto: incontri con autori, conferenze, mostre, presentazioni editoriali, attività con le scuole, open day, workshop, performance. Ognuno potrà trovare nel calendario del COMICS DAY l’evento a lui più congeniale, a dimostrazione del fatto che, nonostante pregiudizi ancora duri a morire, il Fumetto si rivolge ad ogni tipo di pubblico.

Il COMICS DAY vuole condividere con tutti l’importanza e la ricchezza del patrimonio artistico e culturale del fumetto, ed evidenziando le infinite opportunità offerte da questo medium in altri ambiti, primo fra tutti quello didattico, valorizzando gli autori e le loro opere e dando nuovi spazi al protagonismo e all’aggregazione giovanile.
Parallelamente agli eventi in tutta Italia, il COMICS DAY si celebrerà anche su Internet, attraverso questo sito web che seguirà passo passo lo svolgersi della giornata e ne documenterà gli esiti.

Il COMICS DAY è promosso da Lucca Comics & Games, su iniziativa del Comune di Lucca (Assessorato alla Cultura ed alle Politiche Giovanili), del Ministero della Gioventù e dell’A.N.C.I. (progetto inserito nella “Rete dei Festival Aperti ai Giovani”, cofinanziato dal Ministero della Gioventù), ed in collaborazione col Comitato Nazionale “Un Secolo di Fumetto Italiano”, con le manifestazioni Napoli Comicon, Romics e Bilbolbul, e con le associazioni Anafi e Centro Fumetto Andrea Pazienza. L'evento gode del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Esteri."

Ah, si, l'immagine è quella dell'edizione passata, quella di questa edizione non sono riuscito a trovarla in un formato "sodisfacente".
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19.5.10

EyjafjallajökullKIN

A parte il titolo improbabile, il tutto per segnalare lo splendido video qui sotto, postato originariamente da Ottokin sul suo blog.


Tra l'altro, Sean Stiegemeier in questione, oltre ad essere autore di altri video di tutto rispetto (li trovate QUI) mi ha ricordato che sabato scorso ho visto l'esposizione della World Press Photo in quel di Trastevere e non ne ho minimamente parlato.
Si, era la famosa notte dei musei (e, per quanto mi riguarda, equivale a "Visitiamo tutte quelle mostre che non ci inculeremmo il resto dell'anno"), e l'ingresso non si pagava, ma ciò non toglie che all'interno fossero presenti diversi scatti che mi hanno portato a riflettere non poco sull'andamento delle cose (che frase pseudofilosofica del cazzo) e in parte si trattasse di arte (alcuni non mi hanno convinto per niente).
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18.5.10

[RECE] Synecdoche, New York



Se il sogno di un'intera vita, della vostra vita, fosse quello di realizzare la piéce teatrale perfetta, esente anche dal più insignificante riverbero (evito la parola refuso, altrimenti finisce che mi menano) dubito trascorrereste serenamente le vostre giornate. E infatti Caden Cotard (un magnifico Philip Seymour Hoffman, che avevo lasciato in pessima forma con DoubtI love Radio rock l'ho abbandonato dopo trenta minuti quindi non mi sbilancio più di tanto) vive malissimo, a metà strada tra l'ipocondria, una moltitudine di nevrosi e paranoie, e la malattia, quella vera, tangibile, che un giorno dopo l'altro lo logora interiormente e mentalmente. E le cose peggiorano quando decide di ricostruire in un set buona parte di New York e mettere in scena tutta una serie di storie che si svolgono in contemporanea, che appaiano vive, consistenti e convincenti. Il tracollo, da tutti i punti di vista, che lo porterà ad annullare l'uomo Caden in funzione dell'autore Cotard.
Charlie Kaufman è, e posso scriverlo senza dubbio/rimorso alcuno, il mio sceneggiatore preferito (breve digressione sul mio altro grande amore, Wes Anderson, si, adoro anche lui, tuttavia nei film di Anderson c'è sempre quel senso di confezione perfetta e patinata, che raramente riesce ad apparire reale, mentre in quelli di Kaufman, per quanto maggiormente surreali, si avverte un più "intenso" contatto con la realtà che contribuisce a rendere credibile l'intera vicenta. Chiariamoci, come per Kaufman, qualsiasi cosa sforni Anderson la amo incondizionatamente e gli va riconosciuto che è un ottimo trend setter nonché fautore delle migliori colonne sonore da film che abbia finora ascoltato, Morricone escluso), sono cresciuto con Essere John Malkovich (sempre sia lodato anche Spike Jonze, pure per Nel paese delle creature selvagge — e il libro di Sendak è un must have), ho adorato Eternal sunshine of the spotless mind (il titolo italiano mi rifiuto di scriverlo anche sotto tortura) e Confessioni di una mente pericolosa (Clooney, quando vuole, sa il fatto suo, vedi anche Good night and Good luck) e ho vissuto le paranoie di Adaptation (vale lo stesso discorso fatto per il titolo di Eternal…) in prima persona. Solo Human nature non mi ha convinto più di tanto, ma se si tratta di Kaufman sono portato a credere sia un problema mio più che della storia in se.
Tornando alla sua ultima fatica, dove esordisce anche come regista, devo ammettere che nonostante l'ora tarda non ho avuto cali di attenzione nemmeno per un minuto ed è un peccato che in Italia, con buona pace dei distributori e del pubblico nostrano, non lo vedremo mai, non al cinema almeno.
La fotografia, dai toni cupi, di Elmes (che già nel 2006 aveva fatto un ottimo lavoro con Il destino nel nome della Nair, altro gran film) enfatizza ancora di più quel senso di angoscia persistente e allo stesso scopo contribuiscono le musiche di Jon Brion (di cui è apprezzabile anche il lavoro svolto per ♥ Huckabees, altra pellicola figlia di Anderson, a dirla tutta). E poi? Poi c'è il resto del cast che non sbaglia una virgola, da Michelle Williams (ma quanto era inutile in Shutter Island?) a Jennifer Jason Leigh (belli i tempi in cui recitava per Cronenberg), passando per Samantha Morton (lunga vita a Corbijn e al suo Control) e Hope Davis (la sua psicologa "truffaldina" è una delle cose migliori del film). Per non parlare del mitico Tom Noonan (il Cain di quel Robocop 2 scritto, a suo tempo, da Frank Miller). No, non mi sono dimenticato di Catherine Keener, solo che volevo parlarne in separata sede, perché per me basta la sua presenza per dare al film quel tocco "indie" che non guasta mai (ripenso anche a Into the wild, oltre al già citato Nel paese delle crature selvagge). Gran prova autoriale, concludendo, e mi dispiace un po' che Kaufman non sia un autore tra i più prolifici, ma d'altro canto, se così fosse, non otterrebbe secondo me gli stessi risultati. Ci sarebbe molto altro da dire, ma Kaufman preferisco lo si scopra durante la visione e non leggendo le "critiche" ai suoi film.
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Problemi logistici by Mattia Veltri is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Realizzazione grafica: Dora Scavello