Manny Paquiao è leggero, piccolo, veloce. Oscar de la Hoya è leggermente più tecnico, più stabile sulle gambe, ma nessuno dei due potrà mai sostituire la mia stima (affetto e quanto altro) nei confronti del leone Kimbo Slice.
C'è stato un tempo in cui il "giovane" di Nassau è stato (ci tengo a precisara che ho usato il passato, onde evitare fraintendimenti) come un profeta (ogni riferimento non è puramente casuale).
E ieri (o forse è stato l'altro ieri) ho scoperto anche che è uscito un nuovo film col prode: Circle of Pain.
Così a prima vista mi sa tanto di 12 rounds o qualche altra vaccata alla John Cena, con l'unica differenza che lui non è un provolo bianco di due metri.
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