3.5.10

Capoli Nominon - Napoli Comicon



C'è una doverosa premessa da fare: È stata la prima volta.
Ma a quanto pare c'erano anche un sacco di altre prime volte, la prima volta che si pensava di separare cosplayers e videogiochi da case editrici e autori, la prima volta che si pensava di "spargere" le mostre per l'intera città e tanto altro (probabilmente). Andando con ordine (e ripescando anche dai post fatti via Twitter che la memoria non è più quella di una volta):

Giorno 1
Parto prestissimo da Roma, pago una fortuna il taxi e salgo sul treno. Il tempo di acclimatarmi e realizzo che l'indiano di fronte a me è identico ad Alex Kidd, indossa anche abiti simili. Al suo fianco una donna identica a Michele Placido. Arrivo a Napoli, altra fortuna dilapidata per abbandonare la stazione e andare a posare la valigia e poi prendo la funicolare. E fa caldo, veramente caldo. Però mi dicono che la sera farà freddo, quindi mi consolo e continuo a tenere il mio maglione. Castello, pass, ingresso, saluti di rito. Questo per due ore circa. I corridoi sono semi-vuoti, solo addetti ai lavori, pochissimi appassionati (no, Alfonso Rizzo è patologico, non teniamone conto più di tanto) e ancora meno persone che comprano. Mi ripeto tra me e me che è il classico problema del venerdì. Alle 13 la prima conferenza che mi decido a seguire (e mi pare fosse la seconda in assoluto), Toni Bruno s'impossessa del microfono per 45 minuti e nei restanti 15 Pierz parla del seguito di "Ravioli Uéstern", che in sostanza è "la storia di un cowboy con una minchia gigante che incontra Gesù Cristo". Pausa pranzo interminabile e poi mi avventuro verso la sala dove proiettano i corti in concorso al 3DNA (quella saletta è il male, temperatura sotto lo zero, pochi cubi per seders, nel frattempo mi rendo conto che il numero delle persone è addirittura diminuito, ora potrei tranquillamente correre con una moto da cross per i corridoi (un po' come dicevo riguardo a Milano).
Prendo il primo numero di "Pic Nic" e lo sfoglio al volo (penso ci tornerò sopra in separata sede perché l'idea mi piace parecchio), poi lascio Castel S.Elmo.

Giorno 2
La giornata inizia bene, apprendo che c'è Sandrone Dazieri trai membri della giuria per il premio Micheluzzi, in compenso mi è tornata la tosse, la gamba sinistra mi fa ancora male dalla sera prima (si, questo mi seccava scriverlo e a dire il vero me lo sono ricordato soltanto ora). Raggiungo il castello alle 10, mi ricordo che dentro non prende linea e maledico le mura in pietra. C'è molta più gente, finalmente sembra che tutto vada come deve andare: è sabato, è festa e la gente si riversa in massa al Comicon. Dieci minuti dopo mi informano che alla mostra d'Oltremare (ribatezzata d'Oltremale) non si può camminare a causa delle troppe persone, io guardo i corridoi del castello e ancora una volta mi rendo conto che si può camminare tranquillamente. C'è qualcosa che non va. La prima metà della giornata la si perde in giro tra un corridoio, il bar e lo stand NPE (le birre le davano dalle 12, qualcosa bisognava pur farla prima). Seguo la conferenza sul Canemucco (e acquistatelo, ieri in treno me lo sono addirittura riletto) e compro "Interni" 2 e "Cambio pelle" (anche questi letti ieri in treno, giudizio positivo, poi ci ritorno insieme ad un altro paio di cose lette). E arriviamo alla nota dolente, i premi Micheluzzi. 
Ma alcuni li hanno assegnati per la simpatia?
Prendiamo, ad esempio, il premio per la miglior serie a fumetti, perché ha vinto "Pluto"? C'erano "Criminal", "Scalped", "The walking dead" e "All Star Superman" che meritavano molto di più. Non sono d'accordo neanche sul premio per il miglior disegnatore, avrei preferito Davide Gianfelice, stesso discorso per quello alla miglior serie umoristica (Don Zauker ora e sempre) e al miglior web comic (c'erano Panda e Rusty Dogs). Sono, invece, contento per i premi assegnati al "Don Chisciotte" di Lino Landolfi e a Francesco Cattani.
La sera la mostra al MADRE. Per un attimo mi pare di essere di nuovo al primo giorno del Comicon, non c'è quasi nessuno, poi scopro che c'è un bar e che ogni cocktail (io per "deformazione" bevo quasi esclusivamente vodka liscia) costa 5€ e che sono tutti lì. Ci sono gli originali di McKean (da "Signal to noise"), Hewlett e altri ancora.

Giorno 3
Arrivo tardi al castello, maledico la mostra d'Oltremale, perdo un po' di tempo, rimango a stomaco vuoto.
Non c'è nessuno, sembra una di quelle fiere di paese. L'altra struttura è stracolma.
Seguo la conferenza della Tunué su "Napoli - Sguardi d'autore", intervengono i quattro autori (ma quanto è simpatico Bastien Vives?). Il tempo di un paio di chiacchiere e di comprare a Pierz il manga su Berlusconi (ho anche le prove fotografiche) e lascio la fiera. Definitivamente.

Poi ci sarebbe il discorso su Napoli, che a me mette angoscia, ma qui non è il caso di parlarne.
Le foto in un post a parte, devo ancora metterle in ordine e valutare cosa pubblicare e cosa no.
E potrei aver dimenticato diverse, ma è pur sempre un lunedì.
In giornata anche il resoconto sulla Suite CS5.

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