29.3.10

Long way round



Lo zen è l'arte del curare la propria moto.
Ma anche no, lo zen e l'arte dell'acquistare una moto. Si.
Sarà colpa di "Sons of Anarchy" se m'è tornata la scimmia per le due ruote, sarà che ho un po' sta fissazione ce l'ho sempre avuta…
Ricordo che nel 2005, quando acquistai "Shantaram" di Gregory David Roberts, io avevo 19 anni e mi ero appena diplomato e non pensavo minimamente all'India, alle moto (periodo nero, non pensavo nemmeno alle auto a dire il vero, ci sono voluti altri tre anni perché mi decidessi a prendere effettivamente la patente) e agli standing babas. Non pensavo nemmeno l'India fosse qualcosa di diverso da un cliché che le associazioni di beneficenza usano quando hanno bisogno di racimolare qualche soldo per andare dal paninaro all'angolo.
Poi, un mese e 1200 pagine dopo, non pensavo altro che alle stradine di Mumbai (o Bombay, a seconda dei casi), alle baraccopoli, a come la vita di un uomo possa cambiare radicalmente se messo alle strette e in un posto completamente diverso dal suo "habitat tradizionale". E a fare un viaggio su una due ruote.
Sempre nel 2005 ricordo acquistai "Long way round" del duo McGregor-Boorman. Il primo penso lo conoscano tutti per l'essere stato Obi-Wan Kenobi nella nuova trilogia di "Star Wars" (che io rinnego, già è tanto se accetto la vecchia, ma questa è un'altra storia fatta di Trekkers e guardie imperiali), il secondo, Charley, è figlio del mitico John Boorman, colui che ha realizzato la migliore, per me, trasposizione cinematografica delle leggende di Re Artù (se poi pensiamo a quella cagata con Richard Gere e Sean Connery ancora di più la mia teoria è confermata). Peste e corna a chi non lo ha mai visto (e grazie a mio padre per avermelo fatto vedere, a suo tempo. Mi pare lo diedero su Rete 4). Il libro, resoconto di un viaggio in moto da Londra a New York passando per buona parte dell'Europa e dell'Asia, non fece altro che motivarmi ancora di più nella scelta.
Detto ciò arriviamo ad oggi, io quest'estate ci riprovo.
Perché tutto ciò?
Perché è lunedì, perché mi andava di pubblicizzare un po' "Shantaram" che è sempre bene (e il titolo, lo so, è invece quello dell'altro libro, beh da qualche parte dove pur parlarne), perché sono incazzato nero (quasi quanto la camicia che indosso) ed è arrivato il caldo. Maledizione.

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