27.1.10

[RECE] Sons of Anarchy season 2 ovvero "Se scappi, ti sposo. O forse no."


La prima stagione si era chiusa con qualche indecisione di troppo (tra ATF alle calcagna, faide interne -giusto accennate- e IRA poco propensa a trattare su determinati aspetti), ma la seconda lascia nel piatto un cliffhanger di tutto rispetto che fornisce diversi spunti per dar vita ad una terza stagione ottima, potrebbe venirne fuori un giusto compromesso tra un road movie e un GTA a caso. E poi io mi fermeri, ne tirerei fuori tuttalpiù una quarta, ma non andrei oltre.

Peccato solo ci vorrà metà settembre per il primo episodio (da vedere rigorosamente in originale, col doppiaggio si perdono diverse "finezze", mai come in questo caso).
Tirando le somme, magnifica la new entry Henry Rollins (confermo la sua monoespressività), lasciado nell'ombra Mitch Pileggi (che interpreta Darby). AJ Weston è quel mix di odi et amo et nosense che lascia il segno.
Ethan Zobelle (Adam Arkin) lascia il tempo che trova, Kurt Sutter si riserva un ruolo di tutto rispetto nel finale di stagione.

Diversi cambiamenti, invece, all'interno dei SAMCRO, mentre la prima stagione si  basava quasi esclusivamente sul rapporto patrigno-figlio (con il vero padre a parlargli dall'aldilà attraverso un manoscritto), la seconda si è trasformata in un marasma che ha coinvolto l'intero club andando a concentrarsi principalmente sulle relazioni trai vari componenti (trai tanti Kim Coates aka Tig si dà parecchio da fare in più di un'occasione) a discapito (non che sia un male, perché il tutto è stato gestito, quasi, divinamente) dei rapporti di "buon vicinato" con le altre fazioni (certo il problema dei nazionalisti ariani è il tema portante dell'intera stagione, ma da un certo punto in poi passa in secondo piano e rimane soltanto quel sentimento di rivalsa nei loro confronti, ampiamente giustificato).

Da oggi si passa (o si torna, a seconda dei casi) a The Shield.
E a vedere qualche film, che sarebbe anche ora.

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