21.12.09

No, grazie






Me ne frego di tutti quelli che mi dicono “Doc stai diventando vecchio” o “Ehi Doc a quando la prossima visitina?”.
Ma farsi una buona dose di fatti propri e diventato demodé?
Certo è innegabile, ci sono segnali inequivocabili, ma è meglio non prenderli troppo sul serio.
Pian piano ti accorgi che stai invecchiando, che a fare le scale impieghi sempre un minuto in più.
Che non sorridi più come un tempo e se lo fai ti vergogni dei denti che ti mancano.
Questo vuol dire invecchiare, soltanto questo.
Per non parlare poi del rapporto con gli altri, ogni giorno ti svegli e non vorresti nemmeno alzarti dal letto, perché sai, in cuor tuo, che dovrai sorridere ad un qualche vicino preso a caso nel condominio, che la signora del quinto piano è sempre benevola fino a quando non lasci impronte di fango nell’ingresso e che il postino, imperterrito trentottenne di altri tempi, non imparerà mai a mettere la posta nella casella giusta.
Un’altra cosa, penso l’ultima, parliamo dello sport.
Non dimentichiamoci di tutti i medici che puntualmente ci invitano a fare un minimo di attività motoria ogni giorno. “Così il sangue si mantiene in circolazione a dovere”, “Così sarete sempre giovani”.
Ma quando mai? Ho ottant’anni, cazzone, non lo vedi che a mala pena riesco a respirare?
Che impiego quindici minuti per farmi due piani di scale a piedi?
Perché mai con quaranta minuti di attività fisica al giorno potrei ringiovanire?
Ma, soprattutto, dovrei ringiovanire?
A quest’ora ci sarebbero tanti Benjamin Button in giro per il paese.
Però immaginate ringiovaniscano soltanto fisicamente e non mentalmente.
Avremmo ottantenni nel corpo di ventenni, che non pensano ad altro che a tette, culi, pastina in brodo e sigarette nazionali. Con la differenza che alla prima erezione sarebbe il caos, uscirebbero a far baldoria. Degenererebbe l’intero sistema.
Quindi no, grazie, ma io non voglio esser parte del processo di autodistruzione della nazione.
Preferisco rimanere nel mio piccolo cosmo, nella mia assenza di denti (ed erezioni).
No, grazie, non voglio nemmeno acquistare quel portentoso apparecchio per l’udito che mi consentirebbe di udire fino a distanze inimmaginabili, poi sarei costretto ad ascoltare mia moglie per ogni sua minima lamentela.
E’ bello, invece, ogni tanto isolarsi dal mondo, gli altri parlano e tu ti limiti ad annuire.
Magari passerai per un buon coglione, però riesci ad uscire dignitosamente dalla maggior parte delle discussioni.
No, grazie, non voglio nemmeno un paio di occhiali nuovi, di quelli che sono chiari in interni e scuri in esterni. Tanto sarebbero scuri anche in interno, quella usa sempre lampadine da tremila wolt per illuminare il soggiorno.
E io ci vivo in soggiorno.
E no, grazie, ma non intendo ordinare tre pizze special per averne in omaggio una ai peperoni, a me i peperoni fanno dannatamente male.
No, grazie, io rimango in casa a fumare la pipa e me ne frego di tutto il resto.
E si, sto invecchiando. Sono nato vecchio.

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