12.12.09

L'insostenibile leggerezza...dell'essere uomo





Stando alle recenti ricerche compiute in campo antropologico è stato dimostrato che il rapporto tra uomo e donna è univocamente di carattere sessuale, ogni altra implicazione emotiva e caratteriale è per tanto da escludersi.
Formate sei coppie composte rispettivamente da un uomo e da una donna, è stato studiato l’evolversi delle loro relazioni interpersonali nell’arco di un mese.
La prima coppia, composta da un trentenne disoccupato e da una trentenne con impiego stabile ha dimostrato che se l’uomo non lavora, difficilmente riuscirà ad avere una relazione con una donna, anche solo di carattere amichevole, tanto più ad infilarsi nel suo letto.
La seconda coppia, un quarantenne navigato playboy e una venticinquenne di buona famiglia e appena laureata, ha dimostrato che l’uomo, se in un’età nettamente maggiore a quella della donna, difficilmente punterà ad esserle amico.
Con la terza coppia sono state invece invertite le età, lei una cinquantacinquenne casalinga e lui un ventiquattrenne studente universitario. In questo caso è stata la donna a fare il primo passo e l’uomo, messo alle strette, il primo a fare un passo indietro. Ciò dimostra che non sempre possa nascere anche un semplice rapporto di natura sessuale, devono esserci condizioni minime o quanto meno una determinata predisposizione ai dislivelli di età.
La quarta coppia si è decisa di formarla con due adolescenti, entrambe sedicenni, entrambe alle loro prime esperienze con l’altro sesso.
Sottoposti ad un breve questionario esplicativo, al termine del periodo di monitoraggio, lei ha confessato di desiderare ardentemente un principe azzurro, mentre lui di desiderare ardentemente altro. Da qui l’ipotesi che l’uomo medio, nell’età adolescenziale, conferisca notevole importanza all’opinione che ha di sé la sua cerchia di amici.
La quinta coppia è stata quella che ha illuso della possibilità che tra uomo e donna fosse possibile un rapporto improntato esclusivamente sull’amicizia.
Lui settantottene e lei settantacinquenne, hanno trascorso venti dei trenta giorni in giro per locali demodè, tendenzialmente naif, camminato a lungo su viali ricolmi di foglie, discusso di cinema, letteratura e arte. Fino al giorno in cui l’arzillo settantottene non ha scoperto il viagra e ha incominciato a presentarsi ai quotidiani appuntamenti con brochure di motel e fantomatici viaggi terapeutici ad Ostia Lido.
La sesta ed ultima coppia è stata l’unica che non ha tradito le aspettative. Amici, amanti, confidenti, viaggiatori. Ora riposano insieme all’ombra dei cipressi.
In conclusione appare evidente che un rapporto di sola amicizia, in condizioni normali, sia quasi del tutto impossibile.
Un detto di una delle tribù di Yali affermava che tra uomo e donna dovesse instaurarsi principalmente un rapporto di amicizia, ma è cosa certa, ormai, che della tribù in questione non esistano più tracce.

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